Agricoltura Sociale

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Agricoltura Sociale

La legge n. 141 del 2015 che disciplina l’Agricoltura Sociale ha introdotto un volto nuovo all’agricoltura, si mette al servizio della comunità. Oggi le pratiche dell’agricoltura sociale riguardano iniziative volte a promuovere azioni co-terapeutiche, di inclusione sociale e lavorativa, di educazione e formazione per soggetti a più minore contrattualità (persone con disabilità psichiatriche o mentali, persone con disabilità fisiche, persone affette da dipendenze, migranti, anziani, persone in regime alternativo al carcere o ex detenuti, vittime di tratta, ecc), l’Agricoltura Sociale può essere classificata tra le “terapie verdi”. L’Agricoltura Sociale fa leva sul rapporto fra l’uomo e le piante:  è il contatto con la natura che stimola le capacità e accresce il senso di responsabilità. L’ingresso in ambienti di vita e professionale non medicalizzati consente, poi, il contatto con un mondo reale che amplifica le possibilità inclusive. L’Agricoltura Sociale rafforza le reti di protezione sociale e diversifica gli strumenti e i percorsi disponibili per l’inclusione. Il termine Agricoltura Sociale lega più settori di competenza ed indica la coproduzione di servizi da parte di soggetti con diversa professionalità che valorizzano conoscenze complementari, agricole e sociali. Gestire la complessità di un intervento di agricoltura sociale richiede attenzioni e competenze specifiche e interdisciplinari (dalle competenze agricole a quelle sanitarie). È necessario saper riconoscere e distinguere le diverse parti coinvolte (agricola e sociale) facendole interagire in modo proficuo ed efficace.

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